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LUBAC – BALTHASAR – SPEYR

I NOSTRI AUTORI DI RIFERIMENTO

Fin dalla sua nascita, l’Accademia ha cercato di far conoscere la figura e il pensiero di questi tre maestri del nostro tempo. Sia Papa Giovanni Paolo II che Papa Benedetto XVI li hanno considerati maestri spirituali adatti a illuminare la vita cristiana con una dottrina profondamente cattolica. Le loro opere e il loro influsso costituiscono la maggior parte dei temi trattati nei corsi, seminari e sessioni offerti dall’Accademia.

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Henri de Lubac

1896 - 1991

Henri de Lubac, gesuita francese considerato uno dei teologi più influenti del XX secolo. I suoi scritti e la sua ricerca dottrinale hanno avuto un ruolo chiave nella formazione del Concilio Vaticano II.  È stato nominato cardinale da Papa Giovanni Paolo II nel 1983.

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Hans Urs von Balthasar

1905 - 1988

Hans Urs von Balthasar, teologo e sacerdote cattolico svizzero. È stato cappellano universitario, ha fondato una rivista internazionale e ha fondato insieme ad Adrienne von Speyr, la Comunità san Giovanni. È morto due giorni prima della sua nomina a cardinale da parte di Papa Giovanni Paolo II.

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Adrienne von Speyr

1902 - 1967

Adrienne von Speyr, è stata medico, mistica e teologa cattolica svizzera. Autrice di oltre 60 libri di spiritualità e teologia, ha co-fondato la Comunità san Giovanni insieme a Hans Urs von Balthasar.

Perché questi tre?

Nel 1990, mentre la Casa Balthasar cominciava a prendere forma, l’allora cardinale Ratzinger espresse il desiderio di includere il nome di Henri de Lubac - allora ancora vivente - accanto a quelli di Hans Urs von Balthasar e Adrienne von Speyr come co-patrono della casa. In questo modo si intendeva portare in primo piano il solido fondamento della Tradizione vivente della Chiesa, incessantemente presentato dalle opere del gesuita francese. Balthasar era stato introdotto a questa Tradizione in modo particolare quando si erano conosciuti al Seminario di Fourvière. Questo patrimonio, costituito dai Padri latini e greci e dai grandi autori medievali e moderni, si è rivelato un tesoro prezioso, sia nell’elaborazione della propria teologia sia nell’accompagnamento di Adrienne nella sua missione teologica. Solo nell’ampio orizzonte della grande Tradizione della Chiesa, infatti, gli è stato possibile comprendere l’originalità del pensiero di Adrienne e dargli una forma che lo esprimesse per quello che è: un servizio profetico per la Chiesa dei nostri giorni. Insieme, questi tre autori aprono una via per rispondere alla chiamata di Cristo: servire Dio Padre e il prossimo con tutto il cuore, fino alla croce.

La loro opera e figura

«Hans Urs von Balthasar è impensabile senza Adrienne von Speyr. Credo che si possa dimostrare che per tutti i grandi teologi ogni nuova elaborazione teologica è possibile solo se l’elemento profetico ha prima aperto la strada... Profezia e teologia vanno a braccetto. La teologia, come scienza teologica in senso stretto, non è profetica, ma può diventare veramente teologia viva solo sotto la spinta e l’illuminazione di un impulso profetico». (Joseph Ratzinger)

 

«La teologia di Henri de Lubac è la fonte generale della logica interna della teologia di von Balthasar, nel senso che determina le sue priorità concettuali, i temi regolatori e le fonti teologiche, filosofiche e letterarie privilegiate». (Kevin Mongrain)

 

Henri de Lubac, Hans Urs von Balthasar e Adrienne von Speyr sono tre grandi maestri di vita spirituale, la cui unità deriva da un profondo radicamento nello spirito ignaziano di contemplazione e discernimento e da un’attenzione alla società moderna e alle sue sfide uniche. Le loro opere puntano in modo caratteristico al centro della Rivelazione: l’amore del Dio trino per la sua creazione, manifestato come gloria nell’umiliazione del Figlio. Questo è il centro da cui tutto ricomincia e nel cui flusso siamo attratti. Per questo, possiamo rispondere con tutto noi stessi alla chiamata di Dio.

 

Nella Casa, l’unità tra i tre autori è vissuta attraverso un indirizzarsi dell’uno all’altro. Capita, ad esempio, che all’inizio si sia attratti più da uno degli autori che dagli altri due. Questo autore diventa poi un trampolino di lancio per gli altri, e tutti e tre si scoprono come vere guide nella sequela del Signore.

HANNO DETTO DI LORO

...l'opera forse più significativa di Henri de Lubac, ‘Cattolicismo’, nella magistrale traduzione di Hans Urs von Balthasar. Questo libro è divenuto per me una lettura di riferimento. Esso non solo mi trasmise un nuovo e più profondo rapporto con il pensiero dei Padri, ma anhe un nuovo e più profondo sguardo sulla teologia e sulla fede in generale. La fede era qui una visione interiore, divenuta nuovamente attuale proprio pensando insieme con i Padri. De Lubac accompagnava il suo lettore da un modo individualistico e angustamente moralistico di credere verso il largo di una fede pensata e vissuta socialmente come un ‘noi’.”

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Joseph Ratzinger
da La mia vita. Ricordi (1927-1977)

Alle domande teologiche veramente profonde raramente si può rispondere con un semplice sì o no. Piuttosto, sono affrontate da un teologo attento, che vi gira intorno, facendo distinzioni, portando alla luce aspetti essenziali. La questione di chi e quanti saranno salvati è sicuramente uno degli enigmi teologici più spinosi della tradizione cattolica, e non conosco nessun teologo, classico o contemporaneo, che svolga l’agile compito di far emergere la complessità e i profili di questa questione meglio di Hans Urs von Balthasar.”

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vescovo Robert Barron
dalla Prefazione di Dare We Hope

Sono lieto di ricevervi alla fine del vostro colloquio sulla persona di Adrienne von Speyr, la dottoressa svizzera che con tanto ardore ricercò la verità cattolica fino alla sua conversione nel 1940. [...] Assieme, voi avete cercato di discernere meglio l’azione misteriosa e impressionante del Signore in una esistenza umana assetata di Lui. [...] Infine, mi rallegro perché la Chiesa ha continuamente bisogno dell’esempio dei laici, specialmente di laici che siano profondamente radicati nella loro vita professionale e al tempo stesso immersi in Dio.”

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Papa Giovanni Paolo II
Discorso ai partecipanti al convegno su Adrienne von Speyr
Vaticano, 28 settembre 1985

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