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29. Dio fonte di ogni vero amore

(Ri)leggere le Lettere di sant'Ignazio




Tesoriere del regno di Aragón, Juan Luis Gonzalez de Villasimples serviva da intermediario fra i gesuiti di Roma e quelli di Spagna ed era per la Compagnia un bell’esempio di uno che, con discrezione, «poneva l’amore più nelle opere che nelle parole» (Ej 230). I suoi frequenti rapporti con Ignazio gli consentivano di chiedere dei consigli spirituali. In questa lettera il santo lo incoraggia a considerare l’origine dalla quale proviene il grande amore che porta ad essa (cf. Ej 338), ossia «il Creatore e Signore [che] si comunica lui stesso all’anima fedele, abbracciandola nel suo amore» (Ej 15). Ed è la «conoscenza interna di tanto bene ricevuto» per mezzo di Gesù Cristo, che spinge a offrirsi a lui nello spirito del «Sume et suscipe»: «dammi il tuo amore e la tua grazia; questa mi basta» (Ej 234).




A Juan Luis Gonzalez de Villasimples

16 settembre 1553


La somma grazia e amore eterno di Cristo nostro Signore sia sempre in nostro aiuto e favore. Ho ricevuto dalla vostra grazia la lettera del 9 di questo mese dove, chi cercasse una testimonianza del grande amore che Dio N.S. vi ha data nei nostri riguardi, la troverebbe assai eloquente. Dio N.S., nel cui amore ogni altro deve fondarsi ed essere da lui regolato, vi ripaghi nell’accrescere tanto, nella vostra anima, questo suo amore; che non vi faccia male l’assenza di nessuno, se non quello suo che è nostro sommo e perfettissimo bene; come senza di lui non c’è niente che sia buono, così [niente manca] neanche dove c’è lui, poiché tutto il bene che si cerca nelle sue creature si trova con molto maggiore perfezione in colui che le creò. Lo supplico, io, che si faccia sempre conoscere e amare da voi e vi ponga nel più profondo dell’anima gli esempi e dottrina che Cristo nostro Signore portò agli occhi del mondo intero. […] Da parte nostra non c’è motivo che venga meno il nostro ricordo, né lo permetterebbe l’amore che Dio N.S. ci ha dato per voi. […] Così non dirò altro, se non che piaccia a Dio N.S. di voler dare a voi e a tutti la sua grazia completa, perché sentiamo sempre la sua santissima volontà e la compiamo interamente.

CB XII/3_2 [Epp 3756: V, 488-489]





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